lunedì 30 maggio 2011

Il sifone di Sartre, di Mark Crick

Se scrivi esattamente come Sartre, Hemingway e Dostoevskij, ma non sei celebre e osannato come loro, allora il mondo è proprio un luogo ingiusto.

Grazie, Ponte alle Grazie. Il banale gioco di parole che è venuto fuori  non è voluto, lo giuro. E' che mi sento di ringraziare la casa editrice di Milano per aver tradotto e pubblicato un libretto geniale come questo. Se ne stava lì, una discreta presenza accanto al registratore di cassa della libreria: amore a prima vista.
Chi è questo Mark Crick, che scrive un "manuale di bricolage per l'appassionato di letteratura"? Sinceramente, non lo so. Quello che so di lui è che è senza dubbio un artigiano della parola, nel senso che la plasma proprio come il falegname modella il legno.
Dunque, Crick ha preso un tema universale, quello dei lavoretti di casa, con tutti i termini legati a questo ambito per molti oscuro (livella a bolla, cacciavite, martello, guarnizione) e ne ha fatto derivare quattrodici racconti scritti "alla maniera di". Devi conoscere bene la letteratura, devi aver assorbito capolavori come "Il vecchio e il mare" e "Cime tempestose", per fare quello che Crick ha fatto: convincere il lettore che sia Ernest Hemingway a spiegarti come tappezzare una stanza, che sia Emily Bronte a illustrarti come togliere l'aria dal termosifone. Nel mondo di Crick, i geni della letteratura di tutti i tempi la smettono di essere campioni inarrivabili della parola scritta, diventano oggetto di divertissement letterario per uno scrittore col ciuffo.
Basta con l'esistenzialismo, caro Sartre: ora tu mi spieghi come si stura un lavandino.
Nel libro di Crick, Giulio Cesare monta una mensola (e ti sembra di leggere una versione di latino fatta al liceo), mentre Goethe scrive lettere ardimentose e  palpitanti al solo scopo di raccontare come ha sigillato col silicone una vasca da bagno.
Ma il delizioso libretto nasconde una sorpresa, che neanche la quarta di copertina rivela: Crick è anche un eccellente illustratore e per le immagini che accompagnano i racconti ha scelto di ... "ispirarsi" ai grandi nomi dell'arte contemporanea. Anche le illustrazioni sono "alla maniera di": i tappezzieri stralunati li ha dipinti Picasso, il termosifone Van Gogh (e sembra davvero un angolo della sua famosa camera ad Arles), l'irreale steccato Magritte.
Naturalmente, non sono la prima a commentare il Sifone di Sartre. Mi ha preceduta Milan Kundera, che del libro di Crick ha scritto: "Insostenibilmente leggero".

Mark Crick, Il sifone di Sartre, Ponte alle Grazie