sabato 1 ottobre 2011

D.I.Y. Dentistry and other alarming inventions, di Andy Riley

Eccoci qui, Andy Riley. Sapevi che sarebbe arrivato questo momento, dì la verità. Eppure, speravi che io mi concentrassi sui tuoi coniglietti suicidi, perché con loro non avresti avuto alcun timore. E invece no. Il caso ha voluto che qualche tempo fa io mi trovassi a Londra, in una notte gelida di inizio gennaio, una notte in cui l'unico rifugio poteva essere solo il negozio Her Majesty's Voice, aperto fino a tardi.  Proprio lì ho trovato il tuo libretto dalla copertina azzurra, e vuoi sapere una cosa? Non me l'hanno venduto a prezzo di copertina (£ 6.99, puah) ma a prezzo scontato: £ 3. Ecco perché ne ho comprato due copie.

Andy Riley, D.I.Y. Dentistry, Hodder & Stoughton

 Il problema è che tu, Andy, sei un genio, e dunque mi è difficile stroncarti con la mia recensione di D.I.Y. Dentistry and other alarming inventions. Questo libretto - lo dico per i nostri lettori, miei e tuoi - è un catalogo di invenzioni da "mai più senza". Mai più senza il System for beating traffic jams, mai più senza Apparatus for crossing motorways safely on foot, mai più senza Auto-scooper for dogs o Cheap air travel. Da ora in poi non potremo più fare a meno del Violinviolacellobass. Che poi sono volti stralunati e straniati quelli che tu metti su carta, facce tranquille che usano il sidecar per cavalli o la macchina per identificare cammelli e dromedari come se niente fosse. Quelle facce sono le stesse (assenti/indifferenti) che hanno i coniglietti suicidi mentre cercano la morte sotto le stalattiti o incastrando la testolina nel vassoio del lettore dvd.


Facce praticamente arrese alle invasioni di mercato da parte di oggetti che, diciamoci la verità, potrebbero anche non esistere: non ne sentiremmo la mancanza.
Ora, è più assurdo il cellulare-rasoio, il ferro da stiro da piedi, il terrazzino per fumatori in aereo (tutti nel tuo libro), o il gioco di carte su IPad, che ci evita la insostenibile necessità di portare con noi delle vere carte da gioco?
Dunque grazie, Andy, perché come il marketing ci insegna, bisogna creare un bisogno per creare un mercato. E, in tempi di crisi, può essere un buon business quello dell'asciugacapelli più economico del mondo.







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