mercoledì 2 novembre 2011

Estasi culinarie, di Muriel Barbery

Sul letto di morte, il più grande critico gastronomico del mondo spende le sue ultime energie per cercare - nella memoria e con i cinque sensi - un sapore dimenticato.

 Se volessi aggiungere alla trama del libro qualcos'altro, dovrei inventarmelo. La letteratura mondiale è piena di recherche: cercare, o meglio ricercare, qualcosa (nel tempo, nello spazio, nelle persone) è un tema caro agli scrittori, peccato però che siano pochi quelli a cui è venuto in mente di cercare qualcosa di utile, o di originale, o di universale, come un calzino spaiato,  un numero di telefono, un idraulico.

Muriel Barbery, Estasi culinarie, e/o
Ecco, Muriel Barbery, prima di popolare gli scaffali di tutto il mondo con L'eleganza del riccio e prima di disconoscere il film che ne è derivato, ha esordito nel mondo della letteratura con Estasi culinarie, pubblicato in Italia da e/o e ambienato in quella stessa Rue de Grenelle dove videro la luce le nascoste passioni letterarie della portinaia Renée (e proprio Renée compare, per un "cameo" brevissimo, anche in questo romanzo d'esordio).

 Un libro di appena 130 pagine può essere pesante come la biografia ufficiale di Winston Churchill o come la Garzantina di italiano che il mio prof di linguistica al primo anno di università pretese che studiassimo "se non a memoria, quasi".
Il protagonista, Monsieur Arthens, ricorda frammenti di passato, tra le zuppe della nonna e i sorbetti dell'amante, mentre il parentado non vede l'ora che questo vecchio insopportabile tiri le cuoia. 

Muriel, che libro morboso hai scritto. E con che pretese di "seduzione pseudo-evocativa". Non ho mai letto un libro così carico di aggettivi. Anzi sì, ma quella è un'altra storia.
Pagine grondanti, gocciolanti di aggettivi. In alcuni periodi ce ne sono così tanti che il sostantivo si perde, impaurito in mezzo alle altisonanze, e si nasconde fra una virgola e un punto interrogativo. Un libro autoreferenziale e barocco, altezzoso come una signorina bon chic bon genre che vuole dimostrare a tutti l'ottima educazione ricevuta nei migliori istituti a pagamento.
L'unica cosa che ha in comune con il Riccio è il colore della copertina.

A volte, i romanzi d'esordio si riconoscono alla prima pagina.

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