venerdì 9 marzo 2012

La legge della fascetta

E ora, alcuni calzanti esempi della teoria della fascetta.


La fascetta recita: "Cinque edizioni in tre settimane. Enigmatico come Il nome della rosa. Avvincente come I pilastri della terra. Un esordio che rimarrà nella storia".
Io avrei aggiunto: "Ci hanno promesso che sostituirà l'Inferno di Dante in primo liceo".



La fascetta recita: "Il libro di cucina più utile di tutti i tempi".
Non ditelo a Benedetta Parodi ché sennò si spara.



La fascetta recita: "Un fenomeno senza precedenti. Subito in cima alla classifica dei romanzi più venduti. L'evento editoriale più atteso del 2011". E se per caso il concetto non fosse ancora chiaro: "QUARTA EDIZIONE". Chapeau.
Chi è Vanessa Diffenbaugh?

2 commenti:

TheGoblin ha detto...

I libri che piacciono a me in genere non solo non hanno la fascetta, ma quasi nemmeno la copertina. Al massimo un'immagine decontestualizzata, piccola, in basso a destra, immersa in uno sfondo perlopiù nero, o comunque molto scuro. Come trocco blasè, il titolo rosso e il nome dell'autore, in piccolo, bianco.

Quasi che chi ha avuto in sorte di editarlo, quel libro, se ne vergognasse per qualche motivo chiaro solo a lui.

(non so perchè mi è venuto in mente questo in particolare, ma mi riferisco a l'animale morente di Roth)

(il caspa, casomai ti stessi domandando chi è 'sto commentatore così sagace)

Caterina M. ha detto...

La modestia dei numeri primi, caro IlCaspa.